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frequenza visite mediche nella sorveglianza sanitaria

Nel contesto della medicina del lavoro, la frequenza delle visite mediche per i dipendenti è un elemento fondamentale della sorveglianza sanitaria obbligatoria. Le aziende hanno il dovere di garantire controlli sanitari periodici a tutela della salute dei lavoratori esposti a determinati rischi professionali. La definizione dei tempi e delle modalità delle visite è regolata dalla normativa vigente e viene stabilita dal medico competente, sulla base di un protocollo sanitario aziendale specifico. 

Quando occorre sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria? 

La sorveglianza sanitaria sul lavoro è prevista ogni volta che il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) identifica un'esposizione a rischi che possono compromettere la salute del lavoratore. Tra i casi più frequenti rientrano: 

  • esposizione ad agenti chimici, fisici o biologici; 
  • movimentazione manuale di carichi; 
  • uso prolungato di videoterminali (oltre 20 ore settimanali); 
  • lavoro in ambienti confinati o in quota; 
  • mansioni con rischi specifici per la sicurezza o la salute. 

Nei casi sopra citati, la visita medica è obbligatoria per legge. 

Quando la sorveglianza sanitaria prevede visite mediche? 

Le visite mediche nell’ambito della sorveglianza sanitaria dei lavoratori sono previste in specifici momenti: 

  • visita preventiva, prima dell’assunzione o del cambio mansione; 
  • visita periodica, con cadenza stabilita dal medico competente; 
  • visita su richiesta del lavoratore, se motivata da ragioni legate alla salute e correlate ai rischi lavorativi; 
  • visita alla cessazione del rapporto di lavoro, solo in casi previsti per legge; 
  • visita straordinaria, in caso di assenza prolungata per motivi di salute (superiore ai 60 giorni per infortunio o malattia). 

L’insieme di queste visite costituisce un percorso strutturato della sorveglianza sanitaria lavoratori, finalizzato alla prevenzione, al controllo e all’idoneità alla mansione. 

Quando occorre sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria preventiva e periodica? 

La sorveglianza sanitaria preventiva si svolge nelle settimane antecedenti all’inizio della mansione del lavoratore, quando sono stati evidenziati dei rischi legati all’attività da svolgere. Serve a stabilire l’idoneità psicofisica del lavoratore allo svolgimento della mansione. 

La sorveglianza sanitaria periodica viene invece eseguita a intervalli regolari, in base a quanto stabilito dal medico competente nel protocollo sanitario, per monitorare lo stato di salute del dipendente nel tempo. 

Qual è la periodicità delle visite mediche della sorveglianza sanitaria? 

La periodicità delle visite mediche della sorveglianza sanitaria non è uguale per tutte le aziende, ma viene stabilita dal medico competente sulla base del protocollo sanitario aziendale, in funzione dei rischi professionali e delle caratteristiche individuali dei lavoratori. Questo approccio personalizzato è uno dei cardini della medicina del lavoro, poiché consente un monitoraggio continuo e mirato dello stato di salute dei dipendenti. 

In linea generale, le visite della medicina del lavoro vengono programmate con queste cadenze: 

  • Annuale, per i lavoratori esposti a rischi elevati (es. sostanze pericolose, rumore, vibrazioni, movimentazione carichi); 
  • Biennale, in presenza di rischi moderati; 
  • Con frequenza diversa, valutata caso per caso.

La decisione si basa su più fattori: tipo di mansione, durata e intensità dell’esposizione, eventuali patologie pregresse, età e vulnerabilità del lavoratore. Anche cambiamenti organizzativi, tecnologici o ambientali possono portare a una revisione della frequenza. 

Le visite mediche dei dipendenti sono sempre accompagnate dal giudizio di idoneità, documento che attesta se il lavoratore può svolgere in sicurezza la propria mansione. Questo giudizio ha una scadenza temporale, e alla sua scadenza va rinnovato tramite una nuova visita ed accertamenti, come da protocollo sanitario.

Definire correttamente la periodicità non è solo un obbligo normativo previsto dalla sorveglianza sanitaria sul lavoro, ma rappresenta anche un investimento nella prevenzione e nel benessere dei lavoratori. Una sorveglianza efficace permette di individuare precocemente segnali di disagio o patologie correlate all’attività lavorativa, intervenendo tempestivamente. 

Quando deve essere ripetuta la visita medica? 

La ripetizione delle visite mediche rientra nella gestione ordinaria della sorveglianza sanitaria obbligatoria ed è fondamentale per garantire una valutazione continua dell’idoneità del lavoratore. La visita va ripetuta non solo alla scadenza stabilita, ma anche in diverse situazioni che possono modificare lo stato di salute del dipendente o le condizioni di rischio. 

In particolare, la visita deve essere ripetuta: 

  • Alla scadenza periodica definita nel giudizio di idoneità; 
  • In caso di cambio mansione che comporti nuovi rischi o condizioni operative diverse; 
  • Dopo un’assenza superiore a 60 giorni per motivi di salute, come malattia o infortunio, dopo valutazione del medico competente;
  • Su richiesta del lavoratore, se motivata da problematiche connesse all’attività lavorativa; 
  • Se intervengono modifiche nel ciclo produttivo o vengono introdotti nuovi fattori di rischio (es. agenti chimici, macchinari, turnazioni). 

Tutte le visite effettuate vengono annotate nella cartella sanitaria e di rischio, un documento importante che viene conservato dal medico competente e rappresenta la memoria clinica e professionale del lavoratore. La documentazione è tutelata dalla normativa sulla privacy e resta disponibile per consultazioni future, anche in caso di cambio azienda o cessazione del rapporto di lavoro. 

Ripetere la visita in modo puntuale consente di aggiornare le valutazioni sanitarie in base all’evoluzione della condizione lavorativa e delle esigenze di salute. È una garanzia per il lavoratore, ma anche uno strumento utile per l’azienda per dimostrare la propria attenzione alla salute e sicurezza sul lavoro

Qual è la periodicità di visita del medico competente? 

Il medico competente, anche conosciuto come medico del lavoro, ha l’obbligo di visitare i luoghi di lavoro almeno una volta l’anno. Questa visita è finalizzata a verificare le condizioni ambientali, valutare l’efficacia delle misure di prevenzione e aggiornare, se necessario, il protocollo sanitario. In presenza di rischi particolarmente significativi, la frequenza può aumentare. 

Durante queste visite, il medico può confrontarsi con il datore di lavoro, i lavoratori e l’RSPP per raccogliere ulteriori elementi utili alla gestione della sorveglianza sanitaria dei lavoratori. 

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